4 gennaio 2024

Che strano scrivere 2024!

Il mantra che ripeto nella mia mente è: “a piccoli passi!”.

Non servono grandi obiettivi che non potrò raggiungere, vorrei volare basso, vorrei non chiedere troppo a me e a questo nuovo anno, 2024 altrimenti quando sarà il momento di tirare le somme, di fare bilanci, resterò solo delusa da me stessa.

Vado in controtendenza rispetto a tutti i post, reel, blog, articoli, stories che ho visto in questi giorni sui social media.

Mi ha fatto male vedere tutti quei buoni propositi luccicanti, ammiccanti, tutti quegli obiettivi, quegli inviti alla produttività…

Sono stata fuori dal mondo per tanti giorni a causa dell’influenza prima e della tonsillite poi, ma soprattutto a causa di un forte crollo psicofisico arrivato proprio quando avevo in programma di staccare la spina, distrarmi e riposarmi. Avevo prenotato tre giorni di fuga a Firenze col mio fidanzato, non avrei rinunciato nemmeno a causa della febbre, ho brontolato quando lui ha disdetto la prenotazione dell’albergo, ma l’ho ringraziato quando mi sono resa conto che non ce l’avrei mai fatta a fare un viaggio fino in Toscana; a malapena riuscivo a camminare dal letto al divano o al bagno, dove mi chiudevo dentro per vomitare e piangere. Non voglio lamentarmi perché non sono l’unica persona ad attraversare un momento così difficile, ma non voglio nemmeno evitare di narrare come mi sono sentita e cosa è accaduto.

Per 13 lunghi ed intensi anni ho stretto denti e pugni cercando, a modo mio, di affrontare la vita quotidiana e le cure per il cancro diventato ogni volta più aggressivo e subdolo, a volte ce l’ho fatta, a volte ho dovuto fermarmi, altre volte ancora ho combinato solo casini nella vita sentimentale, nei rapporti interpersonali e nelle scelte di studio e lavorative. Spesso ho chiesto troppo a me stessa e quando sentivo che non riuscivo a sostenere il ritmo di lavoro che mi ero prefissata cercavo di tirarmi sù, di sopperire ai dolori del corpo assumendo medicine per non fermarmi, per non prendermi dei giorni di malattia, non bloccare la mia vita. Non volevo starmene a casa a riposare, volevo fare, produrre, volevo vivere e per farlo dovevo in primis sentirmi viva io, sentirmi energica, piena di vitalità.

Alla fine raccoglievo solo cocci e fallimenti perché il mio corpo mi ha sempre presentato il conto da pagare.

Mi svegliavo alla mattina e penavo a spogliarmi per entrare in doccia e lavarmi, stentavo a stare in piedi, facevo fatica a vestirmi, ma in qualche modo ce la facevo, impiegando il triplo del tempo usuale, e riuscivo a truccarmi, pettinarmi per essere presentabile. Spesso ho illuso tutti di essere in super forma, ma dietro il trucco, il mascara ed il blush c’erano lacrime respinte, abortite. Erano lacrime di dolore fisico in primis, ma anche di senso di inadeguatezza. Volevo essere “normale”, come tutte le donne di 35, 36 anni. Voglio essere normale ora che di anni ne ho quasi 40. Eh sì, mancano appena tre mesi al mio quarantesimo compleanno. Tre anni fa mi ero prefissata un grande obiettivo con le mani tremanti ed il cuore che batteva forte, ma non sono riuscita a portarlo a termine. Non mi vergogno a raccontarvelo: mi ero iscritta all’università con il proposito e sogno di laurearmi e portare a casa la Laurea Magistrale in Scienze Filosofiche. Ad oggi ho fatto solo tre esami, due trenta ed un trenta e lode, ma sono comunque solo tre esami, quelli che dovrei fare in un semestre. Mi sento stupida e fallita perché non sono riuscita a portare a termine un obiettivo fattibile, un’attività che amo e mi da molte soddisfazioni. Se non sono riuscita a finire questo percorso non riuscirò a fare nient’altro. Non scrivo tutto ciò per farmi compatire, ma per essere aperta e sincera. In questo spazio, in questo blog, voglio essere me stessa anche se spesso non mi piaccio e non approvo i miei comportamenti ed i miei pensieri. Molte persone mi criticano, anche se non apertamente, perché pubblico i miei pensieri intimi e perché non nascondo il cancro. Il loro atteggiamento mi ferisce perché sento i loro giudizi premermi sulle ossa e graffiarmi la pelle. Mi chiedo se sia giusto o meno essere aperta e scrivere di me, talvolta ho paura di trascurare chi soffoca la propria voce e non vuole esprimere quello che prova. Ci sono tante donne e uomini giovani e malati di cancro, ma anche di altre malattie croniche. Qualcuno preferisce non parlare con nessuno di ciò che vive ed io rispetto totalmente i desideri altrui, ma vorrei che anche il mio sentire fosse rispettato, vorrei che il mio urgente bisogno di comunicare fosse tollerato e non giudicato.

Ora pago un prezzo altissimo causato da tutte le maschere che ho indossato per sembrare sempre in forma e felice. Sì perché volevo prendere di petto la malattia, domarla e dominarla. Invece era lei a dominare me.

Sto stilando una lista di pensieri e frasi che possano aiutarmi e dare un senso alla mia vita dato che ho perso ogni proposito in grado di tirarmi sù il morale. A volte vorrei solo gridare oppure mettere la testa sotto le coperte e stare là a leggere, a divorare libri.

-procedere a piccoli passi e porsi piccoli obiettivi;

-prima di porsi nuovi obiettivi aspettare di avere raggiunto almeno il 90% degli obiettivi precedenti;

-respirare;

-salutare per prima le persone che ti ignorano quando le incontri al supermercato;

-focalizzarsi sulla chiamata o il messaggio di quell’amica cara e non sulla sua assenza o sulla sua distanza, apprezzare quando le persone ci sono, non soffrire per quando sono assenti;

-non prendersi impegni che ti mettono ansia o ti fanno stare male, le persone che ti amano davvero capiranno, le altre le perderai;

-usare le poche energie che hai per fare cose per cui ne vale veramente la pena;

-usare il tuo tempo per persone con cui stai bene e che ti fanno sentire una bella persona, non per persone che ti fanno sentire sempre inappropriata o fuori luogo, non per persone che ti giudicano e criticano;

-accettare i momenti di tristezza e malinconia come parte necessaria della vita;

-apprezzare la solitudine anche quando ti fa soffrire;

-…

Ho una lista lunghissima, ma evito di scrivere ancora per non essere tediosa.

Alla prossima!

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