Prova comunque, nonostante la paura: vai avanti

14 Giugno 2023

Non saprei quantificare i minuti, le ore, in cui oggi sono rimasta a fissare un punto indefinito di questo ambiente che mi circonda. Mentre fissavo questo nulla apparente mi sono accarezzata i capelli, una sensazione rilassante che a tratti temo non potrò fare più.

Quante volte mi sono sentita dire: “ricresceranno”, oppure “sono solo capelli”, ma tutto ciò è già accaduto nella mia vita e non vorrei che accadesse ancora, non vorrei essere ancora costretta a vedermi pallida, gonfia e pelata!

Mi sento stupida perché so quanto la “salute” sia importante, so che fare o non fare la chemio non è affatto una scelta insignificante.

Ultimamente mi sto rendendo conto di quanta confusione ci sia in merito alle questioni oncologiche. Dottor Google ha complicato le cose e tutti sono improvvisamente diventati dottori e scienziati. Beati loro! 

Io mi sento solo confusa, ma accetto di buon grado i miei dubbi perché laddove non ci sono domande non ci sono percorsi, non ci sono esperienze, tentativi di dare risposte ai nostri perché.

Molte persone a cui sono legata cercano spesso di consigliarmi strade alternative, le cosiddette “cure integrate”. Era un’ipotesi che stavo valutando e mi stavo documentando approfonditamente al riguardo, ma non ho avuto abbastanza tempo perché un maledettissimo nodulo ha iniziato a formarsi e a crescere sempre di più nel mio corpo amato ed odiato al contempo.

Si trova esattamente nello scavo ascellare sinistro, laddove mi hanno aperto e ricucito ormai… quante? Quante volte?

Ho perso il conto, giuro! Credo che questa sia la sesta recidiva in quella zona, ma la cicatrice è stata aperta altre volte per problemi alla protesi. Se non erro è stata aperta otto volte.

Per questo motivo lo scorso anno la mia chirurga ha deciso di non riaprire la stessa cicatrice, ma di crearne un’altra piccolina.

Se mi guardo allo specchio posso capire dove era situato il nodulo asportato a marzo del 2022, un anno fa, e comprendo immediatamente che il nodulo che sta nuovamente crescendo dentro di me è un po’ più distante, non nello stesso esatto punto dello scorso anno. Poco importa, forse, ma io non riesco a fare a meno di pensarci.

Mi sono accorta della sua presenza mercoledì scorso, per caso e mi sono subito attivata contattando l’oncologa. Dopo due giorni ero distesa sul lettino a fare l’ecografia e la dottoressa non ha avuto dubbi: è da togliere. Non è necessario fare l’agoaspirato perché allungherebbe soltanto i tempi e noi, i medici ed io, vogliamo che questa cosa venga eliminata al più presto.

Come ormai ben saprete tutto dipenderà dall’esito dell’esame istologico.

Quindi eccomi qua: colma di speranza, ma consapevole che non potrò sfuggire ad un’altra chemioterapia (l’ultima l’ho conclusa a dicembre 2022: la Capecitabina). 

Nel frattempo sto continuando le terapie di mantenimento: Trastuzumab ogni 21 giorni e la pastiglia di Letrozolo alla sera.

So che leggere strani nomi di farmaci è noioso, ma scrivo tutto ciò soprattutto per altre pazienti che hanno esperienze simili con le quali confrontarmi e scambiare consigli.

Comunque c’è un altro particolare non poco rilevante che stavo dimenticando: giovedì prossimo dovrò fare la Pet-Tac e già sento le farfalle nello stomaco. 

Molto dipenderà anche da quell’esame ed io sto pensando solo alla migliore delle ipotesi: che venga rilevato solo il nodulo ascellare e che il mio corpo non sia popolato da altre metastasi. 

Non vi è certezza, mai nella vita. Ciò che è certo è solo quello che viviamo oggi.

Confesso di non avere reagito molto bene inizialmente perché avevo da poco assunto delle decisioni importanti, stavo cercando di avvicinarmi un pochino di più al cassetto contenenete i miei sogni, ma succede sempre qualcosa che mi blocca.

Mi viene persino il dubbio di essere io stessa la sabotatrice dei miei progetti. Con quest’ultima frase darò un buon motivo a tante persone per pensare: “ecco, il motivo della sua malattia, lei stessa!”, “tutto dipende da lei e dalla sua mente”, “io non avrò mai il cancro perché sono solida mentalmente”…

Sono qua, con tutti i miei perché, con tutte le mie plurime incazzature, con le amiche care vicino, un compagno solido, una famiglia allarmata e smarrita, i miei gatti che mi donano affetto, con tutti i miei difetti, i miei sbagli, i miei amori andati, le amicizie evaporate, le amiche che sono morte…

Sono qua e non ho paura, ma ho rabbia.

Non ditemi che fa male alla mia anima altrimenti mi arrabbio ancora di più.

Sento di avere forza nelle gambe per percorrere ancora tanti chilometri, ma non per sopportare le frasi costruite delle persone, il menefreghismo, la cattiveria, la maldicenza, l’invidia.

Sono qua, nuda ed esposta davanti a voi, vulnerabile, ma diretta e schietta nel raccontarmi.

Vorrei tanto scrivere:”il peso della cultura”

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