Non pubblico parole da un pò di tempo…

Non ho più pubblicato nulla perché gli ultimi mesi sono stati strani ed intensi, in realtà tutto l’anno 2022 è stato intenso, non solo l’inizio del 2023.

Mi sentivo ferma nonostante un anno fa fossi stata operata per l’ennesima volta e nonostante avessi fatto nuove terapie. Non c’era stata visita o esame in cui non avessi avuto qualche notizia nuova e destabilizzante, ma mi sentivo distaccata da me e dalla mia salute, dal mio corpo.

Continuavo a pensare: “cosa lascerò quando non ci sarò più?”, “cosa avrò fatto davvero per gli altri, per il mondo, per me?”. Nothing!

Sono pensieri difficili da controllare, non sono consci, ma venivano e vengono da ciò che c’è di intimo e profondo in me.

Mi sono anche accorta di essere a tratti schiva e solitaria, proprio io che pensavo di avere basato la mia vita sulle relazioni.

Mi vergogno a scrivere certe cose perché mi sembra che a 39 anni non si possa ammettere di essere rimasti delusi dalle persone e dai rapporti, ma è così.

Non voglio essere disonesta e per questo non ho più scritto e mi sono chiusa in me: non volevo stamparmi un finto sorriso in faccia e allo stesso tempo non volevo trasmettervi tristezza.

Ho perso tate amicizie e mi son chiesta se fosse causa mia, ancora me lo chiedo, ma ragionando ho capito che a volte le vite si dividono, si separano. Ognuno di noi compie delle scelte e decide anche chi tenersi vicino e a chi stare vicino.

Io vorrei sempre stare vicino a tutti, anche quando la vita ci allontana.

Sono testarda, ma ho capito che talvolta bisogna mollare la presa, respirare e accettare quello che non vorremmo mai accettare, bisogna lavorare su se stessi, sui propri desideri e cercare di fare il possibile per realizzarli, senza paure.

Ammettere di essere infelice è difficile, soprattutto per chi, come me, convive con un cancro “cronico”. Tutti dicono che dovrei essere felice per la mia attuale situazione di “stabilità” e lo sono, ma non voglio basare la mia esistenza e la mia felicità solo sui traguardi o gli insuccessi delle terapie.

Sono stabile, verissimo, non potrebbe andare meglio, verissimo, ma questa non è vita, è solo sopravvivenza.

Devo forse vivere per sempre in trincea, dove ciò che conta è solo rimanere vivi?

Un altro grande successo: ho i capelli lunghi! Non avete idea di quando abbia lottato lo scorso anno per non perderli per l’ennesima volta. Alla fine ho fatto dei cicli di Capecitabina, una chemio in pastiglie che non provoca la caduta dei capelli, ma solo lievi effetti collaterali, così ho i miei lunghi capelli attaccati alla testa.

Alcune persone, consci della mia malattia, mi hanno chiesto se avessi una parrucca.Altri mi hanno chiesto se fossi felice per le “tette nuove”, che poi tanto nuove non sono perché me le hanno inserite nel corpo nel 2012…

Non ho mai fatto una raccolta delle domande insensate delle persone, ma le ho ancora chiare in testa. In fin dei conti non ho perso la memoria.

Chi direbbe mai che ho un cancro al quarto stadio?

Ci credete che ad un colloquio di lavoro mi è stato esplicitamente chiesto cosa comporta la mia malattia metastatica? Non l’ho mai raccontato a nessuno, ma ancora oggi soffro per quelle parole e quella scena triste.Praticamente volevano capire quanto tempo mi restasse da vivere e nel frattempo farmi intendere che non ero adatta a lavorare per la loro azienda. Sarei stata un peso.

Sono stata fortunata perché dopo quell’episodio nel mio percorso lavorativo ho incontrato persone assolutamente rispettose del mio stato di salute e questo mi commuove.

Non è scontato purtroppo.

Comunque a parte tutto ciò in questo periodo sto cercando di cambiare delle cose nella mia vita senza farmi frenare dalla malattia.

Sono pazza oppure sto semplicemente iniziando a vivere correndo il rischio di uscire dalla mia comfort zone?

Accetto consigli!

This episode is also available as a blog post: https://lavitaaddosso.wordpress.com/2023/04/08/non-pubblico-parole-da-un-po-di-tempo/

2 commenti

  1. Questa malattia stravolge il corpo ma ancora di più la testa e il cuore…e’ tutto confuso, non sappiamo mai cosa fare, cosa pensare, cosa dire…questa malattia ci fa vivere camminando su pietre scivolose. E’ davvero stancante.
    Se sai come costruirti una comfort zone, fallo, non uscire da li.
    Io ci sto provando ma non ci sono ancora riuscita.
    Che stanchezza!

    "Mi piace"

Lascia un commento