Potrebbe andare peggio…

Per quanto mi affanni e mi ostini e fingere che vada tutto bene dentro di me sto urlando a squarciagola.

La risonanza cerebrale non è andata bene, ma nemmeno male e stare nel limbo mi fa sentire impotente ed incazzata.

Volevo solo stare tranquilla un mese, finire questa chemio venerdì 2 dicembre e attendere gennaio per iniziare altre terapie di mantenimento.

Vorrei solo stare con poche persone care, con gli amici che mi fanno ridere, quelli che non mi hanno mai lasciato, e chiudere fuori tutto il resto.

Non ho voglia dei problemi del mondo, voglio stare sola coi miei pensieri. Mai avrei pensato di provare tutto ciò, di essere così egoista da lasciare fuori il mondo, ma questa è la pura verità.

Sono più sola di prima a combattere con la malattia perché ho smesso di seguire i vari gruppi nei social e mi manca un sostegno importante. Non riesco più a confrontarmi con altre persone malate, non sopporto quelle che una compagna acuta ha definito “influencer del cancro”. Già non tollero le influencer, figuriamoci quelle che parlano del loro e dell’altrui tumore suscitando lacrime in chi legge e guarda. No, no, la compassione degli altri non fa per me.

Io vorrei solo lasciare qualcosa di me, vorrei solo tirare fuori i pensieri ed esortare gli altri a fare lo stesso. Vorrei condivisione sincera, ma ultimamente sento solo egoismo, opportunismo.

Comunque oggi la testa vola e mi chiedo dove sia quella donna forte, quella che ha tanto combattuto, quella che non ha mai mollato, che ha sempre sperato…

Dov’è quella donna con gli occhi lucidi non per le lacrime, ma per la fatica della lotta, per il dolore della resistenza?

Non voglio mollare proprio ora, ma sono stanca, vessata da undici anni di terapie, interventi, cambiamenti del corpo e lunghi adii.

Ora deve prevalere la ragione e devo pensare al prossimo passaggio: la Pet-tac del 12 dicembre e la Fet, un esame specifico che rileva tumori all’encefalo. Nel prossimo articolo illustrerò di cosa si tratta.

Al momento resto salda, anzi ci provo, ma vorrei solo piangere e prendere a pugni il muro.

Nel frattempo aiuto mia nipote a studiare anche se in fondo è lei ad aiutare me a risollevarmi ancora una volta da questo mare di incertezza.

Un commento

  1. Serena… che dire. La vita a volte è proprio ingiusta e fa rabbia. Prenderei a pugni qualcosa anch’io… a volte anche qualcuno, ma solo nelle fantasie 😆.
    Stasera in macchina ho allungato il tragitto lavoro-casa proprio per farmi un bel pianto in santa pace da sola, per poi tornare a casa ad abbracciare i miei bimbi col sorriso. Non c’è nessuna colpa in questo ed il mondo va avanti lo stesso. Ma noi dobbiamo fare anche ciò di cui abbiamo bisogno, compreso essere un pò ‘egoisti’, anche se in realtà non credo proprio che tu lo sia!
    La gente egoista ed opportunista è ben altra.

    Per il momento di scoraggiamento… ci sta eccome. Io mi scoraggio per molto meno, tu hai tanta stanchezza addosso, sia fisica che mentale, ed hai bisogno di una tregua. Non si può pretendere di essere sempre forti, ma non vederla come una sconfitta, bensì come un momento passeggero da cui uscirai rinforzata e più carica di prima.

    In bocca al lupo per tutto e a presto 💗.

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