Ho perso le parole

Ho perso le parole.

Non ho mai sentito tanto silenzio calare sul mio cuore, entrare nella mia mente.

Da due anni mi sono rinchiusa dentro me anche se continuo a resistere, a vivere, a leggere, studiare, informarmi, ma qualcosa è cambiato.

Non sento più l’esigenza di condivisione col mondo là fuori, con tutti voi.

Non sono abituata a sentire tutto distante, come se fossi ovattata, non è da me.

Mi sono accorta poco fa che questa sera, nella zona dove vivo, ci saranno alcune fiaccolate per la pace in Ucraina. L’ho saputo perché me l’ha detto mia nipote dodicenne.

Allora ho aperto l’app di Facebook sul telefono e mi sono resa conto di essere letteralmente fuori dal mondo. Io leggo, ascolto la radio, podcast, ma da quando non uso i social ho perso contatti, non vengo a conoscenza di eventi nel mio territorio, non so più nulla degli amici. Tutto ciò mi ha incupito! Mi è venuta la tachicardia ed ho provato una forte nausea e sono stata costretta ad uscire da quell’app infernale.

Non so cosa mi stia capitando ma ho una forte repulsione per alcuni social perché quando li uso sto male. Non credo dipenda dalla mia ragione, ma dai miei sentimenti, dalle emozioni che provo.

Vorrei essere di nuovo sorridente, spiritosa, vorrei brillare, invece resto solo in silenzio.

Il Covid ha mutato le mie abitudini e forse anche le mie emozioni.

Vorrei ancora essere la Serena di un tempo invece allo specchio vedo solo un volto sconosciuto che spera di non perdere i capelli per l’ennesima chemioterapia.

Ho mollato anche l’impegno con le associazioni. Non avete idea di quante donne brillanti stiano combattendo per fare sentire la voce di tutte le malate di cancro al seno metastatico.

Io ho mollato tutto e con i miei impegni se ne sono andate anche le persone.

Forse non voglio più sentire parlare di cancro anche se fa parte della mia vita e continua a bussare alla mia porta.

Da quando se ne è andata anche Elisabetta Cirillo, di cui amavo le poesie, l’intensità d’animo, il sorriso e l’allegria sempre sincera e autentica, mi sono spenta.

Non sopporto più le brutte notizie, incasso i colpi, i lutti come se non mi toccassero esternamente, ma dentro muore ogni volta un pezzetto di me.

Ora è arrivato il giorno di una nuova battaglia contro il cancro, sapevo che sarebbe arrivato il momento ma non sapevo esattamente quando.

Intanto fuori, a pochi km dall’Italia, il cielo è popolato dai colpi della guerra, l’ennesimo atto di crudeltà umana.

Ho perso ulteriormente le parole.

Mi chiedo come vi sentite voi veramente, al di là delle foto su Facebook, dei balletti su Tik Tok, delle belle frasi sui social del momento.

Come vi sentite?

Io ho la mente rivolta a chi ci ha lasciato in questi mesi, conoscenti, amiche, mariti di amiche carissime e vicinissime. Li penso, li immagino e conservo il loro ricordo lontano dal rumore dei social. Tutto è nel mio cuore, sigillato. Spero tanto che mi sentano in qualche modo.

In certi momenti conta solo stare insieme, uniti, stringerci forte, ma nemmeno questo è poi così semplice. Se così fosse non ci sarebbe nemmeno questa maledetta guerra.

Mi dispiace non avere parole di conforto da donare, ma sappiate che continuerò a pensare che essere forti significa anche non girarsi dall’altra parte, affrontare la realtà anche se è cattiva.

Io l’affronterò, sono pronta anche se ammetto di essere più triste del solito.

La vita ti piega, è inevitabile.

Domani grande giorno: pet tac, l’esame più temuto!

Viva la vida, come diceva Frida Kahlo!

Lascia un commento