Senza pesi, senza paure!

Ultimamente non riesco a seguire i post su Facebook e nemmeno su altri social. Sono troppi! Non ho la capacità di essere sempre informata su tutto, attenta ad ogni brezza di 💨 vento.
Onestamente questa situazione mi fa sentire molto inadeguata e poco all’altezza coi tempi e la rapidità che il mondo della tecnica ci impone con le sue novità continue.
Insomma praticamente non ce la faccio a starvi dietro! Non riesco a stare dietro a nulla!😂
Confesso però di avere trovato una dimensione di serenità grazie ai libri, alla letteratura, alla filosofia ed in modo particolare alla “bioetica”. Ho iniziato a leggere molto. Il sapere accumulato non è rimasto lì sedimentato nella mia mente sottoforma di semplici nozioni da poter sviscerare per fare bella figura con qualcuno. Ho iniziato a vedere il mondo e questa situazione legata al Covid-19 in maniera diversa, forse più critica nel vero senso del termine. Ho capito che non basta avere un’opinione ed esprimerla. Siamo davvero troppo concentrati su noi stessi, sui nostri bisogni e sempre meno dotati di empatia. Credo che servano occhi diversi, che sia necessario avere un atteggiamento più umile ed una mente desiderosa di imparare. Non mi piacciono molto i social perché mi sembrano oramai una semplice vetrina in cui mettere in mostra se stessi. È quello che sta un po’ facendo anch’io con il mio blog, ma ho capito questo può essere un grande strumento per diffondere idee, per diffondere pensieri, per condividere e criticare nel vero senso del termine, senza valenza negativa, ossia sottoporre a rigoroso dubbio ogni cosa, vagliarla tramite un processo di conoscenza approfondito, senza per questo essere aggressivi. La vera critica non ha nulla a che fare con l’aggressività.

Sono e sarò sempre più convinta che l’unica via di salvezza sia il sapere, l’apprendimento, la conoscenza la capacità di fare critica ed autocritica, la cultura! Ogni crisi può essere affrontata solo attraverso una vera rivoluzione culturale. Senza essa restano solo vuote parole prive di alcun significato.

Associo a questo articolo una foto recente, scattata dal balcone del mio studio. Questo panorama accompagna le mie riflessioni ed i miei studi, le mie letture.

Sono qua, distante dalla famiglia per proteggerci dal Covid-19. Il virus 🦠 si sta diffondendo ancora, la curva epidemiologica aumenta e siamo tutti impauriti ed arrabbiati…

Ho deciso di trascorrere questo periodo difficile per tutti in maniera feconda ed è per questo che ho trovato l’unica via d’uscita nei libri, nella conoscenza. Sono rimasta sconvolta da me stessa e dall’approccio diverso verso lo studio. Ho davvero trovato un’ancora di salvezza, probabilmente questo è l’unico modo per dare un senso a questa situazione, ma anche in generale al mio esistere e a tutte le difficoltà che ho dovuto affrontare nella vita.

Ho deciso di asciugarmi le lacrime (sono state copiose negli ultimi mesi e forte è stato il senso di abbandono che ho provato) di non trincerarmi dietro alla disperazione, di non affogarmi nella solitudine e nell’autocommiserazione.

Sì, è vero, ho scritto più volte e constatato la sofferenza che provo per essere arrivata all’età di 36 anni con un pugno di mosche in mano. Sarebbe inutile continuare a piangermi addosso e a soffrire per la famiglia che non potrò mai avere, per i figli che non vedrò mai e per la paura imminente di una ricaduta, di un peggioramento di malattia. Il cancro ormai fa parte della mia vita, ma sta a me decidere se continuare a piangermi addosso e lamentarmi o se utilizzare il tempo che ho disposizione in maniera feconda.

Ho iniziato a farlo e dopo le prime difficoltà ho iniziato a percepire una serenità che non provavo da anni.

Le ore scorrono veloci, mi sento al mio posto e alla sera spengo la luce con difficoltà perché vorrei rimanere immersa nella lettura, nei miei libri, quelli che non mi tradiranno né deluderanno o abbandoneranno mai.

Siate felici! La vita è un soffio!

Osate, cercate nuove strade, non accontentatevi, non abbiate timore della vostra età.

Nulla può ostacolare la vostra serenità e non serve diventare presidente, avere i milioni in banca. Sappiamo tutti che quella non è felicità.

Felicità secondo me è essere al proprio posto, fare quello che amiamo e non essere costantemente messi alla prova, non è dimostrare qualcosa a qualcuno, non è temere l’opinione altrui.

Io ho smesso di preoccuparmi di piacere agli altri e sinceramente mi sono tolta un peso immenso!

Viva la vida!

Un commento

  1. Mi è piaciuto molto quello che hai scritto, credo di sentire molte delle cose che hai descritto. Credo anch’io che quando si capisce che non serve a niente farsi condizionare dagli altri, si vive meglio. Ma….Il difficile è cambiare direzione…

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