Blocchi, silenzi, sincerità e tante storie da raccontare

Nella mia testa vivono tantissimi pensieri pronti per essere scritti, ma sono bloccata.

Non voglio girarci attorno: sono inibita, ma al contempo asserragliata e consapevole di dover fare una mossa per affrontare questo blocco.

Sono confusa e sto vivendo una difficoltà insolita perché non riesco più a scrivere.

All’inizio pensavo che mi mancassero i concetti, che fossi sprovvista della giusta distanza e della lucidità necessaria a scrivere qualcosa di comprensibile, ma poi mi sono resa conto di avere un blocco diverso, qualcosa che non so spiegare a me stessa, figuriamoci alle altre persone.

Ho il cuore “ingroppato” e la mente annebbiata. Conosco bene la sensazione che provo, ci sono tantissime storie che vorrei raccontare, ma non riesco a trovare il modo di farle arrivare.

Insomma non riesco a comunicare.

L’unico modo per uscire da questo momento e superare questo scoglio è estraniarmi da me e provare a trasmettere le sensazioni che abitano mio cuore “ingroppato” narrando delle storie: narrazioni di vita concreta, evocazioni di mondi, di profumi, di gesti, di oggetti, di affetti…

In questo momento sento il bisogno di dedicarmi a questo tipo di scrittura come unico modo per uscire da questa impasse che blocca tanto la mia anima quanto la mia mente e che fa tremare il mio cuore “ingroppato” desideroso di liberarsi dalle catene che lo imprigionano.

In questi giorni pubblicherò la narrazione di questi piccoli mondi.

Lo farò con calma. Ho avuto bisogno di tanto tempo e di tanto silenzio prima di fare uscire le parole chiuse nella mia testa.

Spero di essere riuscita almeno in piccola parte a trasmettere il “sentire” di questi mesi.

Ho cercato di rendere non solo il mio vissuto, ma soprattutto quello di altre persone. Non ho scritto solo di Serena e della sua vita. Non esiste solo il mio mondo e francamente mi sono stancata di me stessa e penso anche voi :).

Mi dispiace di essere rimasta in silenzio, come se non me ne importasse nulla di quello che stava accadendo nel mondo e come se questo piccolo blog, questo piccolo mondo in cui mi sono rifugiata e raccontata con tanta sincerità non valesse più nulla per me.

La verità è che i cambiamenti nati dall’emergenza planetaria del Covid-19 sono stati così intensi da lasciarmi senza parole e senza forze.

Ho vissuto questa situazione con estrema tranquillità e serenità per quando riguarda la mia salute (razionalmente non avrebbe potuto accadermi nulla perché sono sempre rimasta in casa), ma umanamente mi sono sentita impotente, piccola ed insignificante.

Sono rimasta inerme chiusa nel mio appartamento, al sicuro nella mia casa.

Ad un certo punto mi sono resa conto di non essere più in grado di rispondere al telefono e di chiacchierare con gli amici o con i parenti. Ero davvero in difficoltà e avevo la sensazione di avere perso il mio lato migliore, l’unico lato bello di me: quello caratterizzato dalla socievolezza, dall’allegria, dall’ottimismo che mi ha sempre aiutato ad affrontare anche le situazioni più buie e complesse.

Gli amici più cari mi conoscono e so che hanno capito questo momento di difficoltà, almeno spero che sia così. Vi chiedo scusa per i miei silenzi e le chiamate non risposte.

Non sono riuscita fingere che andasse tutto bene (non è nella mia natura), ma non sono riuscita nemmeno a disperarmi. Sono solo rimasta in silenzio e ho riflettuto aiutata dai libri e dalla filosofia.

È così che, tra un silenzio e l’altro, sono nate delle storie.

Le pubblicherò presto, una alla volta, senza programmare nulla, senza controllare nulla, così come mi verrà naturale e spontaneo.

Non sono mai riuscita a fingere e nonostante io abbia provato a scrivere parole di incoraggiamento in questo periodo, quando rileggevo le frasi risuonavano così innaturali, così scontate, banali, poco interessanti e soprattutto false, che ho deciso di lasciar perdere e far parlare solo il silenzio. Quindi al momento vi lascio solo pagine vuote, ma almeno sono stata leale come me stessa e con le poche persone che leggono questo blog.

Presto riempirò quei vuoti, ho solo bisogno di un pò di tempo.

La vita non aspetta, è vero. Un malato di cancro lo sa bene,  ma questa volta voglio correre il rischio e quando sarà il momento riempirò questo blog con quelle storie che sono nate dalla mia mano, ma non sono mie, sono di tutti noi. Io le ho solo scritte, messe nero su bianco e le ho dotate di un pizzico di fantasia, le ho romanzate. Non per distogliere lo sguardo dalla realtà, ma per rispetto delle persone che le hanno vissute e perché la scrittura, a mio avviso, ci conduce in altri mondi per suscitare in noi emozioni e sentimenti che abbiamo depositato in soffitta o in cantina. Questo è il suo ruolo.

Siamo così assetati di notizie che non sappiamo più distinguere cosa sia vero e cosa falso. Non ci importa nemmeno, continuiamo a correre nonostante il lockdown.

Corriamo sulle notizie, sulle storie, sui nomi. Ci disperiamo guardando le bare scortate dall’esercito a Bergamo, poi vediamo un post divertente e lo condividiamo, in seguito pubblichiamo video comici, poi piangiamo, ridiamo, mangiamo… tutto ciò sempre in velocità nonostante siamo chiusi in casa. Questa velocità di notizie, di chiamate, di post, di video, di immagini da tutto il mondo è troppo per le nostre anime bisognose solo di porsi delle domande, di cercare delle risposte sensate e di riposare profondamente senza avere paura del buio, senza temere di spegnere la luce.

 

Io non ho ancora spento la luce, di notte dormo con l’abat jour dell’ikea accesa.

Vi voglio bene, tanto. Sì, proprio tu che stai leggendo, sappi che Ti voglio bene!

 

SONO CON TE IN QUESTA LOTTA! SEMPRE!

 

4 commenti

  1. Ciao cara! Ti capisco benissimo. Ho perso anche io due amiche a cui voglio tanto bene. Anche io provo le tue stesse sensazioni. Ultimamente faccio fatica a rapportarmi alle persone e sto bene da sola, immersa nei libri 📖. Non penso sia asocialità, al contrario penso che stare bene da soli sia una condizione essenziale che ci permette di avere rapporti sani e disinteressati con le persone. Ti abbraccio fortissimo! Buona terapia! Ti penso 🍀💪🤞🏼

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  2. Ciao! Sono in poltrona (iov) e ti leggo…
    Come in altre occasioni mi trovo a concordare con te! A volte mi sembra che man a mano che faccio terapie aumenti il veleno nel mio corpo e diminuisca la voglia di star nel mondo.. nella socialità.. nella c.d.normalità quasi ad estraniarmi… forse per questo non ho vissuto così male il periodo di isolamento causa covid19…
    Sono consapevole che il mio non è desiderio di cedere alla malattia ma forse è più disinteresse perle cose effimere che invece nel mondo dei sani sembrano fondamentali e che forse era importanti anche per me prima del calvario…
    Ho visto la tua intervista su antenna3.. condivido quello che hai detto.. purtroppo non rivedrò più qui nei corridoi dello iov una compagna di disavventura …lei solare e bellissima portata via da un virus e non dalla lotta per che ci accomunava…
    Combattiamo anche per i compagni che non,possono più farlo…
    Alla prossima..

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